1 maggio bugarone ai tempi del Covid-19..
Scrivo poche righe sul Primo di Maggio 2020, mentre guardo il post pubblicato oggi sulla nostra pagina Facebook, un videoclip che il nostro Lele e suo figlio, l’impareggiabile Niccolò Serafini (entrambi chitarristi), hanno realizzato sulla versione strumentale di “Do pass” (anche questa opera di Niccolò, segno imprescindibile che la pensione, musicalmente parlando, per noi bugaroni senior si avvicina!).
Per tutti oggi è festa nazionale, la festa dei lavoratori e degli ideali di uguaglianza, equità, pari diritti sociali e via cantando, ideali che tutti noi amiamo molto. Per Borghetti & Company è sempre stata occasione per festeggiare tutto questo attraverso la convivialità e la musica, partecipando alla mitica, classica camminata a Stacciola con conseguente pranzo e cantate “alla buona” con chitarre, fisarmoniche, clarinetti, armoniche, viole e chi più ne ha più ne metta!
Una fracassona, scanzonata giornata che ci riporta ai tempi della giovinezza quando i concerti erano delle e vere e proprie serate estive a cantare le canzoni in dialetto con la chitarra nei bar, senza promozione, niente pubblicità, serate che nascevano spontanee e… chi c’era c’era!
Quello che stiamo vivendo con le vicende del coronavirus ha azzerato tutto questo e non vogliamo certo lanciarci in considerazioni sul Covid-19, il distanziamento sociale, i problemi economici e sociali, né tantomeno proporre soluzioni, svelare complotti o appoggiare tizio o caio.
Siamo, come tutti quelli che ci ascoltano, “uomini della strada” e in realtà fatichiamo molto a capirci veramente qualcosa in tutto ‘sto “straferi”!
Ma la malinconia per quella giornata del primo Maggio a Stacciola e di tante altre simili, dei “do pass” che sempre facevamo con amici e famiglie il 25 Aprile (10km e passa a piedi da casa di Cecca a casa mia) c’è, si sente e ci avvilisce un pò.
La Borghetti Bugaron Band ha sempre espresso la sua natura con la musica e il teatro (di narrazione specialmente, quando spieghiamo e “raccontiamo” i brani con aneddoti annessi), tutte cose che si fanno “dal vivo”. Sì, è vero, per rimanere vicini ai fan possiamo avvalerci dei moderni strumenti tecnologici, i social, le dirette su Facebook.. ma non sono neanche un surrogato di quello che facevamo prima, sono proprio cose diverse e noi, nati nel novecento, questa diversità la sentiamo tantissimo (“..no sin i fioi neti tel novcent e tel domila en ce capin più nient..!).
Così l’unica considerazione che mi viene in mente è che la musica e il teatro sono connaturati nell’uomo, è il modo naturale di esprimersi, cominciamo a farlo subito da appena nati; se moriranno, moriremo anche noi.
Allora, “Bon prim de magg ma tutti quanti”, sperando di rivederci su un palco prima o poi (possibilmente prima che ci si arrugginisca del tutto), del resto, dopo la peste del ‘300 ci fu il Rinascimento e noi …cercheremo di esserci!
– Nicola Gaggi (Borghetti Bugaron Band) –