“La terza neve”, omaggio a Evtušenko. (Le origini di “Vien Giù”)!
Sarà stato l’85 o l’86, mi sembra in seconda magistrale, io e Cecca con la nostra classe e insieme a tante altre, veniamo portati all’auditorium del Liceo scientifico di Fano ad incontrare Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, il grande poeta russo. A moderare l’incontro (..come sbagliarsi!) c’è Alberto Berardi, il professore, con cui, tanti anni dopo, vivremo l’avventura di “Avanti e indrè”. Credo fosse, Berardi, anche il fautore di quell’incontro, a dimostrazione (se mai ce ne fosse bisogno) della sua grande capacità di “agitatore culturale”. Non so quanto ci rendessimo conto del gigante che avevamo davanti, ma ricordo un incontro appassionante e anche un mio intervento, con relativa domanda al grande poeta e sua gentile e profonda risposta.
Tanti anni dopo, in un’aula di scuola a Gabicce, ormai insegnante e non più, ahimè, alunno (..quanto mi piacerebbe, ora, tornare a scuola..!), mi imbattei con gli alunni in una poesia presente sul libro di lettura: “La terza neve”, autore E. Evtušenko. Era chiaramente un estratto della lunga poesia che conoscevo, adattata per un testo di scuola elementare. La imparammo a memoria e poi decisi anche di metterci la musica, così da farla diventare una canzone che ci accompagnò per tutto quell’anno. Mi piaceva molto e la cantavo spesso anche da solo, a casa (che era già da un po’, la mia “Rossa”), tanto che un giorno, immaginando una nevicata vissuta in un piccolo borgo come Stacciola, decisi di farne una canzone in dialetto per i Bugaron. La prima strofa era una parafrasi di quei versi di Evtušenko e da quell’ispirazione, venuta dal grande poeta, incontrato realmente da adolescente e poi da adulto sulle pagine di un libro, nacque “Vien Giù”, prima come brano e poi come disco.
L’album lo titolammo proprio così perché è su quella canzone che si basa tutta la tematica del disco stesso, spiegata nel libriccino dove si scrivono i testi (per chi l’ha letto, se non l’avete letto è un’occasione per farlo e se non avete ancora l’album, un’occasione per prenderlo..). Dicono che forse stanotte a Fano e dintorni nevicherà e potremo rivedere quella meraviglia, ma per noi non è importante che lo faccia davvero: certe meraviglie, per fortuna, le abbiamo nella mente.. gli occhi non servono!
– Nicola Gaggi –
“La terza neve” è la bellissima poesia del celebre poeta e romanziere russo Evtušenko. In questo video, Nicola Gaggi la recita sulla base della canzone “Vien Giù” della Borghetti Bugaron Band (da cui il brano ha tratto ispirazione). Assolo di Elisa “Harmonizer” Goffi.
Montaggio video: Andrea Ceccarelli
Montaggio audio: Niccolò Serafini