Dal blog di Nicola: “vi racconto la zingarata a Gubbio!”
Ci sono i concerti ufficiali, quelli organizzati da un locale, da un ente, da una manifestazione ecc….. e sono quindi pubblicizzati (per intenderci quando la “dùr” manager Valentina crea locandine e post per i vari social) e poi ci sono quelli.. improvvisati! Sono quelli che nascono per caso quando siamo in giro e magari ci siamo portati dietro le chitarre (cioè sempre)!
Di concerti improvvisati ne abbiamo fatti tanti, specialmente da giovani, ora le occasioni sono minori, siamo diventati “grandi” e andiamo meno in giro, ma c’è anche la sensazione che, in genere, la musica suonata dal vivo interessi meno. Non sappiamo quanto questo possa essere vero, ma siamo sicuri che non è il caso della cittadina di Gubbio.
Dimostrazione: lo scorso Sabato 18 settembre, il sottoscritto, Cecca, Lele, Cirio e il cane Django partono per quella che noi chiamiamo “La zingarata” (termine chiaramente mutuato dal film “Amici miei”), un giorno e mezzo o due, in cui partiamo e andiamo a zonzo senza obiettivi specifici, tranne un generico mangiare e bere bene e fare cose divertenti.
Si parte da Fano (Sant’Orso) con la macchina di Lele( vista la presenza del cane sembra la versione moderna di “Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome), destinazione Gubbio!
Inutile dire che facciamo tappa ad Acqualagna per un caffè (ma poi Cirio ordina anche una birra gigante…), si giunge a Gubbio all’hotel San Marco, che è pet free e quindi Django può stare, si sistemano i bagagli e via… a piazza dei Priori! Cirio fa i “rifui” (i capricci) che vuole andare nel trenino che fa il giro della città….. va accontentato! Il valente capitano di lungo corso compra i biglietti e poi attendiamo il simpatico mezzo cultural/semovente (durante il giro una voce spiega la storia, l’arte, le tradizioni dei vari punti della città che si attraversano), con foto varie e quattro birre in bottiglia! Dopo il giro (esilarante, perché Cirio saluta tutti i passanti e il cane Django, con la testa fuori dal finestrino, osserva interessato), facciamo due passi e troviamo un locale coi tavolini in piazza: ci ispira e ci fermiamo.
“Aperitivo?!” Aperitivo…
Alle 20.30 siamo al ristorante! Cirio entra subito nel locale dove grigliano la carne -riuscite a immaginarvelo mentre chiede all’oste: (“se pol veda?!”)-, dopo, al solito, vorrebbe fare “menù tutto”, ma Lele mitiga prontamente la situazione: “no, ordina Gaggi!”…. insomma alla fine: antipastino, tagliatelle all’oca, grigliata, tagliata, coradella, insalata, patate, dolci, vino, caffè, amari! Il cane Django, sia alla cena che all’aperitivo, dorme e si sveglia ogni tanto per un biscotto! Da questo punto di vista è molto più bravo del Montmorency di “Tre uomini in barca”!
Incontriamo il “Billo”, seduto con amici nel tavolo vicino al nostro, uno degli amici dell’adolescenza quando mezza Gubbio in estate si trasferiva a Fano: due parole sui tempi andati e poi…. Partenza! Di nuovo in giro per la città.
“Prendiamo le chitarre?”, “Eh prendiamole un po’…..”, facciamo un salto in macchina a prenderle, ma non siamo tanto convinti. Cirio individua un bar in via Gioia, si chiama “Fusion bar”, ci sistemiamo nei tavoli fuori (quelli tondi, alti) ordiniamo quattro birre “da sciacquo” e ci apprestiamo ad una tranquilla serata di chiacchiere fra di noi, magari condita con due note.
Infatti, a un certo punto, tiriamo fuori le chitarre. Un ragazzo e una ragazza nel tavolo vicino a noi si mostrano interessati, attacchiamo e… di nuovo, succede! Un’altra volta, l’ennesima, la musica fa il miracolo!!! In 10 minuti la via è piena di gente, tutta che canta con noi! E sono giovani, giovanissimi, eppure cantano (o comunque ascoltano) Battisti, Vasco, Dalla, Rino Gaetano, Stevie Wonder e chi più ne ha più ne metta! Arriviamo anche a fare “Fiore di Maggio” di Concato. I proprietari staccano la musica del locale …“suonano!”, la gente aumenta! Ma come è possibile? Quattro catorci con due chitarre che fermano mezzo paese? È la musica, la musica e l’amicizia, perché si capisce che suoniamo da una vita, che ci capiamo a vista, basta un’occhiata e parte un’altra canzone!
A metà serata la Epiphone di Lele ha quattro corde, riesce a tener botta coadiuvata dalla chitarrina di Cecca (che dà un senso alla sua esistenza! Era il regalo per la figlia ai 10 anni…..una vita fa, Alice è maggiorenne da un pezzo!)
Duriamo a suonare fino alle cinque…. o sono le sei?! Sappiamo che domani saremo degli stracci, ma che importa!? Qui siamo e qui suoniamo, finché le braccia riusciranno a reggere una chitarra e la voce riuscirà ad emettere suoni! Come diceva il grande Fabrizio?
“E poi se la gente sa
E la gente lo sa che sai suonare
Suonare ti tocca
Per tutta la vita
E ti piace lasciarti ascoltare ….”
Allora grazie Gubbio, grazie al “Fusion bar”, a tutti i ragazzi e le ragazze che ci hanno ascoltato e hanno cantato con noi…. Che gran concerto improvvisato… che serata ragazzi, che serata!
– Nicola Gaggi –