23
Aprile
2015
Una bella recensione di “Vien Giù”
Ecco il pensiero del nostro grande amico Massimo Guerra!
(Borghetti Bugaron Band: è sempre un piacere ricevere i vostri pensieri e una bella recensione per i nostri album!
Questo che vi proponiamo è il pensiero del nostro amico Massimo Guerra.
Scriveteci e inviateci i vostri pensieri o recensioni a: bugaronband@gmail.com!)
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Scriveteci e inviateci i vostri pensieri o recensioni a: bugaronband@gmail.com!)
E’ sempre difficile parlare di un disco della Borghetti Bugaron Band senza farsi trascinare dalle emozioni che trasmette o per meglio dire le emozioni che ti invita a condividere, perché se così fosse vorrebbe dire che e’ il mio mestiere, ma questo non e’ il mio mestiere perciò dividerò in due le mie considerazioni: una sul lato puramente tecnico e una sulle impressioni personali.
Tecnicamente, secondo me, “Vien Giù” è un album registrato benissimo, suoni ottimi e ben bilanciati tra di loro così come le voci e i cori; suoni che si sposano benissimo con i testi e tutta la carica emotiva che il disco trasmette.
Una parola a parte meritano gli ottimi e ricchi arrangiamenti e la cura messa per cercarli e collocarli.
La base ritmica e’ quella che io prediligo: precisa, puntuale, essenziale e all’occasione potente.
Gli assoli di chitarra elettrica molto incisivi, di quelli che con poche note ti rimangono in testa ed eseguiti perfettamente come le ritmiche elettriche e acustiche.
Del sor Gaggi cosa dire ancora? Sa trasmettere come pochi le emozioni che vive e quello che più impressiona e’ che lo fa quasi alla pari dal vivo come nel disco, cosa secondo me molto rara.
A mio avviso questo succede però solo con il dialetto, con l’italiano per quanto siano belli i testi e a volte raffinatissime le musiche, personalmente ho avuto la sensazione che cantando benissimo pero’ con il dialetto arriva subito al cuore nel modo in cui lo canta.
Di “Vien Giù” non posso che confermare quella botta al cuore percepita con l’ascolto dal vivo, mentre un altro pezzo che faro’ fatica a dimenticare e’ chiaramente “Navigan”: che al di la’ della similitudine con la vita, chiudendo gli occhi mi vedo sopra il Caicco del ristorante in un mare sconfinato con i migliori amici di sempre, il Cirion che bestemmia per la rotta e “un ondon che ariva”, ma ci stringiamo e “il nostro pensiero va’ alla rossa e al melograno mentre la neve vien giù e quella giachetta appesa aspetta di essere trovata mentre alla Stacciola stanno preparando la festa dei forni e poco lontano un uomo sta grigliando il pesce lontano dalla confusione perche’ oggi e’ un giorno in cui vuole rimanere in disparte pensando a quello che rimarrà di lui, e intanto sorseggia la sua biretta.”
Complimenti a tutti! – Massimo Guerra –
Complimenti a tutti! – Massimo Guerra –